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ll Centro Fotografico Cagliari di Cristian Castelnuovo in collaborazione con Castia Art e Katyuscia Carta presentano la prima mostra personale di Giovanni Sesia in Sardegna. In occasione della 15^ Giornata del Contemporaneo, promossa dall’AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), il Centro Fotografico Cagliari e l’associazione Castia Art presentano una programmazione congiunta in cui ricopre un ruolo principale la personale dell'artista magentino Giovanni Sesia. Già protagonista di mostre personali in tutto il mondo e battuto in asta, da Christie’s, Giovanni Sesia esplora nei suoi lavori il tema della memoria, attraverso l’utilizzo di una tecnica in bilico tra fotografia e dipinto.Nelle sue tele: cimeli del passato, motociclette, volti e oggetti provenienti dai vecchi archivi, tutti ritratti con una sensibilità che restituisce allo sguardo dello spettatore molto di più del loro semplice valore formale.

La mostra si terrà presso il Centro Fotografico Cagliari dall’8 ottobre all’8 novembre e verrà presentata in conferenza stampa presso l'Associazione Castia Art (edificioThe Net Value) lunedì 7 ottobre alle 15

In vendita opere uniche ed edizioni limitate

CFC CENTRO FOTOGRAFICO CAGLIARI
di Cristian Castelnuovo
Via Eleonora D'Arborea 51
09129 Cagliari, CA
https://www.centrofotograficocagliari.com

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Giovanni Sesia intervista a Radio X.mp3CFC
00:00 / 14:05
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Centro Fotografico Cagliari di Cristian Castelnuovo

in collaborazione con Castia Art presentano:

 

Giovanni Sesia

Mostra personale a cura di Katy Carta

Centro Fotografico Cagliari

testo critico

 

Il percorso di conoscenza dell’opera di Giovanni Sesia si presenta come un viaggio coinvolgente attraverso i sentieri della memoria. Una memoria che non solo restituisce presenze del passato all’occhio dello spettatore, ma è anche capace di proiettarlo nel tempo e nel luogo a cui quella presenza è appartenuta.

 

Capita di fronte ai dipinti di Giovanni Sesia che la nostra mente viaggi fino a portarci in un vissuto lontano di cui possiamo quasi percepire il contesto. Ci sembrerà, allora, di sentire una musica, di ascoltare voci del passato, di vedere la scena muoversi intorno a noi e noi all’interno di essa.

 

Lo spettatore riceve un biglietto per un viaggio spazio-temporale, una chiave per entrare nei meandri della storia, in cui non sono solo i fatti ad essere raccontati, ma le emozioni di chi li ha vissuti. L’arte restituisce alla memoria ciò che il tempo le ha tolto.

 

Nelle opere in mostra: cimeli, motociclette, volti e oggetti del passato provenienti da fotografie scrupolosamente raccolte da vecchi archivi e mercatini d’antiquariato.

Una volta scelta l’immagine, l’artista inizia il suo lavoro sulla tavola o sulla tela. Le pennellate velano sovente la scena, allo scopo di mettere in rilievo il soggetto principale. Anche il segno è presente, ma sotto forma di indecifrabile grafia. Una scrittura “impressionista”, dove l’unica cosa che si può leggere è la sensazione di parole passate: scritte, lette, recitate.

 

Giovanni Sesia utilizza una tecnica personalissima, in cui fotografia e pittura si legano in maniera indissolubile per restituirci un’immagine capace di evocare sensazioni che vanno ben oltre il semplice dato visivo. L’artista lavora, infatti, con l’intento di suscitare emozione, senza la quale, per sua stessa ammissione, l’arte non può esistere.

L’emozione proviene dall’oggetto e il compito dell’artista è quello di trasferire al suo pubblico le sensazioni ricevute, ad esempio, guardando una lastrina o un vecchio negativo.

 

Ma l’arte ha anche un altro importantissimo ruolo: quello di alleggerire gli umani tormenti. Secondo Giovanni Sesia, di fronte alle sofferenze dell’anima la musica e la pittura sono delle cure. Il malato? L’artista, il gallerista, il critico, il collezionista…

 

Katy Carta

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Giovanni Sesia

BIO

 

Giovanni Sesia nasce a Magenta nel 1955 e compie i propri studi a Milano, diplomandosi alla fine degli anni ’70 presso l’Accademia di Brera.

Dopo un primo periodo, in cui predilige una cifra stilistica espressionista caratterizzata da una tavolozza molto decisa, Giovanni Sesia si dedica all’elaborazione di una tecnica personalissima che mette in comunicazione pittura e fotografia.

 

Nel 1998 scopre un archivio di immagini risalenti all’inizio del secolo, rappresentanti i pazienti di un vecchio ospedale psichiatrico. Decide di emanciparle dall’oblio e restituirle alla memoria, rendendole protagoniste di una serie di sue opere pittoriche. Questi lavori aprono a Giovanni Sesia la strada verso importanti partecipazioni espositive come, ad esempio, la rassegna Photo España nel 2003 e la mostra "Da Dada" curata da Achille Bonito Oliva del 2006.

 

Negli anni successivi, l’artista, approfondisce le potenzialità espressive della contaminazione tra fotografia e pittura, elaborando serie pittoriche dedicate ad oggetti di uso comune come vecchie lenzuola, sedie, vasi, etc.

 

Particolare attenzione merita il gruppo di opere dedicata alle motociclette che gli vale una commissione da parte della Fondazione Ducati. Giovanni Sesia reinterpreterà le storiche immagini della casa motociclistica bolognese, rendendole poetiche e immortali attraverso la sua pittura.

 

Rappresentato da Fabbrica Eos a Milano partecipa a molteplici esposizioni tra gle ultime al festival ftografico di Arles e al museo di Grenoble

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